Esempio pratico di raddrizzamento geometrico
1. Aprire il programma e caricare l'immagine con l'apposito pulsante.
Sono visibili tre finestre, la finestra di visualizzazione generale, la
finestra per la gestione dei modi di lavoro e la finestra di collimazioni,
zoom e pan. Scegliendo il modo di lavoro geometrico nella finestra "Modi
" è già possibile iniziare a collimare i segmenti.
2. Collimiamo quindi gli estremi di alcuni segmenti orizzontali e
verticali, scegliendoli con un click del mouse sulla finestra di collimazione.
Tasto destro del mouse all'interno della finestra di collimazione per
confermare la collimazione. Possiamo eseguire il calcolo con un minimo
di due segmenti verticali e due orizzontali.
Se forniamo più elementi del minimo indispensabile, il software ci
fornisce un'analisi della qualità dell'immagine nel pannello dei report.
Eseguito il calcolo possiamo passare alla fase di raddrizzamento (senza
bisogno di fornire misure di riferimento).
3. Per passare invece alla modalità di misura 3D è
sufficiente fissare l'origine del sistema di riferimento 3D e indicare
un lunghezza nota sull'immagine. Un innovativo sistema di tracciamento
ci permetterà di misurare lunghezze nello spazio 3D, pur disponendo
di una singola immagine.
Se non si conoscono misure reali sull'oggetto si ottiene
comunque un raddrizzamento con scala unica nelle direzioni
base-altezza. Conoscendo una misura reale, è
possibile passare alla modalità di misura, che vi permette
di estrarre misure 3D. Le stesse misurazioni
possono essere esportate in formato dxf oltre che in formato ascii.
Nella fase di misura, è possibile chiedere inoltre la distanza
tra un punto e l'osservatore al momento della presa.
I raddrizzamenti possono essere eseguiti sui tre piani coordinati
sulla quale sono state scelti i segmenti verticali ed orizzontali